Ordini di protezione contro gli abusi familiari: quando la legge viene applicata

Esperti in Diritto di famiglia
È uno scenario raccapricciante di violenza domestica (o abusi familiari), abuso di alcol e stupefacenti, quello che ci viene presentato da una donna e madre impaurita e impotente da mesi perché priva di una giusta soluzione legale ai gravi comportamenti del convivente.

Non di rado, anche nel nostro mondo, si pone l’umana questione della capacità di scelta dello strumento giuridico migliore da utilizzare per il caso concreto. E fino a quel momento la signora non aveva trovato adeguata consulenza legale. Non sono infatti i codici e le leggi il problema, ma la conoscenza, l’intuito e la corretta interpretazione.

Il Diritto di Famiglia ha molti istituti poco conosciuti ai tecnici del diritto, quando non esperti della materia, con la conseguenza che non si riesce a rispondere e tutelare al meglio.
In tal caso l’urgenza era d’obbligo per scongiurare lesioni ben più gravi dei diritti stessi.
La soluzione era dunque a portata di mano ma, nonostante ciò, la parte lesa aveva ottenuto nient’altro che l’aggravamento della propria situazione. Proprio in conseguenza di tale inerzia essa è giunta ad una presa di coscienza e alla decisione di rivolgersi al nostro Studio legale per una strategia più efficace.

La giusta strategia e un provvedimento lampo
Il risultato è stato rilevante: un provvedimento lampo (ovvero in sole 24 ore) in materia di ordini di protezione contro gli abusi familiari sulla base dell’articolo 342-bis e seguenti del codice civile che recita “quando la condotta del coniuge o di altro convivente è causa di grave pregiudizio all’integrità fisica o morale ovvero alla libertà dell’altro coniuge o convivente, il giudice, su istanza di parte, può adottare con decreto uno o più dei provvedimenti di cui all’articolo 342 ter”.

Nello specifico si è determinato:
1. intervento dei carabinieri con allontanamento del padre dalla casa familiare;
2. divieto di avvicinarsi al luogo di lavoro della compagna e alla scuola del minore;
3. intervento dei servizi sociali fino a definitiva sistemazione del caso (è bene specificare che tali provvedimenti sono provvisori. Lo Studio infatti si prefigge di ottenere affido esclusivo e assegno di mantenimento in una fase successiva).

Questo, in sintesi, il caso di una coppia di fatto in cui – intervenendo in corso d’opera – si è resa necessaria la preparazione di un “ricorso urgente per la adozione di ordini di protezione contro gli abusi familiari”, corredato da deduzioni e produzioni documentali, che ha prodotto una decisione d’urgenza senza contraddittorio fra le parti (rinviato ad una fase successiva) con l’atto del Tribunale di Pisa (Sezione famiglia e minori) n° 2931/2019 con cui si è ordinato al padre in questione di “non avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla parte ricorrente, e in particolare alla casa familiare, al luogo di lavoro… e alla scuola primaria… frequentata dalla minore”, disponendo che “l’esecuzione del presente provvedimento avvenga a cura dei Servizi Sociali con l’ausilio dei Carabinieri di…”.

Ebbene, ribadiamo che solo con la conoscenza specifica del Diritto di Famiglia si può ottenere una tutela adatta al caso concreto. In concreto la parte lesa rischiava di essere allontanata dalla casa familiare, unitamente alla minore, in quanto di proprietà del soggetto violento e tossicomane. Il risultato fondamentale è quello di aver attivato una tutela immediata ed efficiente per la minore, per poi puntare ad ottenere un provvedimento duraturo circa l’affido e il mantenimento.

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